TRATTO Repubblica — 09 aprile 2009 pagina 12 sezione: FIRENZE

Nomadi a firenze

DI ROBERTO INCERTI

Nomadi MA CHI erano mai questi Nomadi? Lo spiega Beppe Carletti che nel lontano 1963 assieme al mitico Augusto Daolio - voce del gruppo, scomparso nel ' 92 - fondò la band decana del rock italiano, che ancora oggi ha milioni di fan. «All' inizio ci affermammo nelle cantine e nelle balere dell' Emilia facendo cover di artisti che spopolavano a quei tempi, dai Beatles a Morandi. Arrivò poi il momento di incidere un disco tutto nostro. Osservai Augusto con i suoi capelli lunghi ed il volto strano e gli dissi: dai, guardiamoci allo specchio. Gente come noi non potrà mai cantare pezzi d' amore. Fu così che sposammo l' impegno sociale e canzoni in cui ci identificavamo. Ancora oggi noi Nomadi viviamo tutti in provincia, non possiamo identificarci in identità metropolitane. Abbiamo inciso oltre 300 canzoni. Tutte parlano dei vari momenti della vita, d' impegno, di poesia, di sofferenze. Anche se facciamo canzoni d' amore, sono brani tristi: basta pensare a Ho difeso il mio amore ». È stato dalla collaborazione con Guccini che è nato il capolavoro Dio è morto. AdessoI Nomadi sono in concerto a Firenze per presentare il nuovo album Allo specchio. «Per me - prosegue Carletti - è il nostro disco migliore degli ultimi dieci anni. Il primo brano Lo specchio ti riflette è eseguito assieme allo spagnolo Jarabe De Palo che incise l' hit Depende che è stata poi tradotta in italiano da Jovanotti». Le canzoni sono un mix di impegno e orecchiabilità, delusione e speranza. I brani raccontano la sofferenza delle donne, l' assurdità della guerra, l' amore che sfugge sempre, le centrali nucleari che inquinano il mare. Ancora, ecco canzoni per un amico scomparso e brani che prendono in giro politici che, pur di mantenere la poltrona, non esitano a cambiare partito. Come spiega ancora Beppe Carletti «il nostro lavoro è rock come sono rock gli U2. I sogni rappresentano la nostra energia vitale: anche quelli che non si realizzano. Un essere umano, ma anche un gruppo rock, senza sogni non ha aspirazioni, utopie, obiettivi, ideali. Senza sogni un uomo, un gruppo rock sono finiti. Per noi è fondamentale, dopo oltre 45 anni, continuarea guardarci allo specchio: soltanto così potremo continuare a guardare negli occhi i nostri fan». Il concerto prevede una trentina di canzoni. Oltre ai dieci brani dell' ultimo album non mancheranno i grandi hit. -

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