Dopo neanche una settimana dall’uscita nei negozi, il nuovo album dei Nomadi, Orchestra è già disco d’oro.
Oltre ai due inediti Ci vuole un senso e La mia terra di cui abbiamo già parlato, il manifesto del progetto Nomadi & Omnia Symphony Orchestra sono canzoni come La collina e Asia, nelle quali gli archi s’intrecciano armoniosamente con le chitarre elettriche, creando una perfetta fusione fra l’orchestra e il gruppo rock formato da Beppe Carletti (tastiere e pianoforte), Danilo Sacco (voce), Massimo Vecchi (voce e basso), Cico Falzone (chitarra), Daniele Campani (batteria) e Sergio Reggioli (violino e percussioni).
Emozioni altrettanto intense suscitano i suggestivi violini pizzicati di Auschwitz; il pianoforte di Beppe Carletti che “dirige” l’intera orchestra in Confesso; la straordinaria interpretazione vocale di Danilo Sacco in L’aviatore e Trovare Dio; i fiati in stile americano di Sangue al cuore; l’accorato appello a due voci (Danilo Sacco e Massimo Vecchi) contro la pena di morte di Una storia da raccontare; il rock sinfonico di L’ultima salita dedicata a Marco Pantani; la grinta rock vocale di Massimo Vecchi intrecciata ai violini in Amore che prendi amore che dai.
Ci sono anche i capolavori immortali firmati da Francesco Guccini, compreso quel Dio è morto che nel ’67 venne censurato dalla Rai, ma fu trasmesso da Radio Vaticana, che ne intuì per prima la spiritualità e il messaggio di speranza.