Nomadi,"Corpo estraneo" alla guerra
Esce il 29 ottobre il nuovo album


Amore ma anche "rabbia e ironia" contro la guerra, tornano i Nomadi con il nuovo album "Corpo estraneo". Per la copertina del disco, un cruciverba con la loro foto e il nome dell'album, la band si è affidata ai ragazzi del liceo artistico Boccioni di Milano. "E' un modo per affrontare con un sorriso il difficile momento in cui stiamo vivendo", ha dichiarato il fondatore storico del gruppo Beppe Carletti.
"I Nomadi stessi sono un cruciverba, tutto da scoprire, nonostante - ha continuato Carletti - abbiamo appena festeggiato i 40 anni di carriera". Questo cd - hanno spiegato gli artisti - è come un nuovo inizio dopo il successo del greatest hits 'Nomadi 40', una ripartenza grintosa e arrabbiata". Tra i brani del nuovo album si parla di amore come nel singolo "Oriente", "Manca il contatto con le nostre emozioni - hanno raccontato i Nomadi - non siamo più protagonisti della nostra vita. Usiamo le mani, usciamo il cervello, ma abbiamo paura di ardere d'amore, per il proprio lavoro, per le cose più semplici e per la vita in genere. Insomma abbiamo paura d'amare".
I Nomadi sono sempre stati schierati politicamente nel corso di 40 anni di carriera e non lo hanno mai nascosto, auspicano per voce di Beppe Carletti che anche in Italia tra due anni, quando si tornerà alle urne per le nuove elezioni politiche, possa crearsi una comunione d'intenti con altri artisti musicali per un "Vote for Change" politico. In America il movimento ha visto la partecipazione di cantanti del calibro di Bruce Sprngsteeen, dei Rem e dei Pearl Jam.
"Ma siamo consapevoli - ha ammesso Carletti - che questo non potrebbe accadere nel nostro Paese. Non si usa schierarsi troppo apertamente. In genere nelle interviste i grandi nomi della musica non citano altri artisti per manie di protagonismo, figuriamoci dividere lo stesso palco per una causa politica".
C'è amarezza nelle parole del leader del gruppo "anche perché spesso abbiamo chiesto a questi grandi nomi se volevano realizzare qualcosa con noi, un duetto o una canzone ma loro si sono sempre rifiutati e non ne capiamo il motivo". La canzone dell'album più esplicita contro l'attuale sistema socio-politico e la guerra è "Soldato". Il brano parla dei "soldati del nuovo millenio - spiegano i Nomadi - che non sanno dove vanno e nemmeno il perché. Senza accorgersene muoiono in nome di una sciocchezza qualsiasi che chiamano 'buona ragione', 'libertà' e 'democrazia', quando invece si sa bene che si tratta di ben altro".

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