Il complesso emiliano si è esibito per un pubblico di ogni età che ha ascoltato i vecchi successi e i brani dell’ultimo album
I Nomadi mettono tenda a Cerea
Fans scatenati: alla terza canzone fanno coro coi loro beniamini
Danilo Sacco dice di saper cantare anche senza voce, Beppe Carletti si augura altri vent'anni di concerti, Daniele Campani spera di trovare sempre il calore del suo pubblico. Un'ora prima del concerto è questo l'umore dei Nomadi nel backstage: un entusiasmo per salire sul palco venuto più dalle strette di mano degli amici che dall'orgoglio di essere un mito musicale con 40 anni di carriera alle spalle. Ad aspettare la band emiliana per il "Veglionissimo Nomade" all'Expo’ di Cerea ci sono 3000 fans. Mentre l'organizzazione anticipa che si sta pensando di ripetere questo raduno ogni ultimo dell'anno, Beppe e i suoi esprimono le loro attese per il 2003. A Sacco e Campani piacciono le emozioni vere, non quelle provate davanti alle telecamere delle serate di Fiorello e Morandi ma davanti agli occhi lucidi degli amici seduti tra le prime file di fronte al palco.
Anche a Beppe il 2003 regalerà gioia soprattutto nei concerti. Nel suo album personale mette anche le nuove esperienze che lo attendono.
«Sono pronto», dice, «ad andare in vacanza, che per me significa andare a controllare i nostri progetti di solidarietà nel mondo: presto sarò in Vietnam, Cambogia e Thailandia».
Poi le altre soddisfazioni: «L'ultimo album ha vinto il disco di platino. Meglio di così non si poteva. Siamo orgogliosi di festeggiare poi il 40° compleanno a Novellara (cominciarono l’attività nel 1963 con concerti in varie balere e feste popolari nei locali della pianura padana, tra i quali anche l'Ideal di Cerea, ndr ). Presto uscirà una raccolta di best, in doppio cd, con due inediti dei quali manca solo il titolo».
I Nomadi sbirciano tra le quinte e vedono una folla di giovani ad attenderli.
«C'è anche la nuova generazione», conclude Danilo, «perché la nostra ricerca musicale non si è fermata e ai ragazzi piacciono sia le vecchie che le nuove canzoni. Neanche gli argomenti dei testi sono diversi. La libertà, la voglia di vivere, la denuncia dei mali della società ci sono ancora. Ovviamente, dagli anni Settanta ad oggi li abbiamo rivisti ed attualizzati".
Alle 22.30 comincia il concerto e già alla terza canzone, "Contro", con il lungo elenco dei mali da scacciare nel nuovo anno, si alzano in coro le voci dei fans che si sostituiscono a Danilo. Echi di denuncia rimbalzano tra "C'è un re" e il nuovo "Il re nudo", mentre ormai, per un moto d'affetto, si esegue ancora "Ricordati di Chico".
Rabbia e dolcezza avvolgono "L'amore che prendi l'amore che dai", canzone che dà il titolo all'ultimo album, con fusione di luci rosse e viola nella buona acustica dell'Expo’. Avvengono poi due rituali tradizionali: leggere gli striscioni dei club e fare gli auguri a chi compie gli anni. Massimo Vecchi e la voce thailandese May ricevono un regalo dal club "Liberi di volare"di Cerea.
La band chiude la prima parte del concerto a tre minuti dalla mezzanotte quasi scordandosi - nell'entusiasmo di cantare - di guardare l'orologio per il brindisi, mentre è pronto, nel padiglione attiguo, il pandoro per tutti. La folla si sposta, si cambia aria con i ritmi cubani del gruppo Salsumba.
I Nomadi ricominciano un'ora dopo con lo stesso cocktail di vecchie e nuove canzoni, ma stavolta prevalgono le più datate perché non possono mancare "Marinaio di vent'anni", "Fiore nero", "Canzone per un'amica", "Dio è morto" e "Io vagabondo", cantata quasi interamente dal pubblico.
Sono mancate alcune emozioni da ultimo dell'anno, niente petardi o fuochi pericolosi, niente fiocchi di neve fuori, niente boccali di birra, niente bandiere rosse del Che. Questo è stato piuttosto un "concerto natalizio", accompagnato da altri segnali: la bandiera arcobaleno con la scritta Peace e calorose strette di mano alla mezzanotte tra i fans di Perugia, Cagliari, Modena e Torino, per ricordare alcune presenze.
Nell’atmosfera del "Vogliamoci tutti bene", qualcuno avrà ricordato i genitori o i figli che si trovavano altrove ma i Nomadi vanno bene per tutte le età, dai ventenni ai cinquantenni. E allora, che bello vedere tutta la famiglia radunata in un concerto e durante il brindisi per cominciare bene l'anno nuovo.