Tratto
DAL QUOTIDIANO "LEGGO" 19-04-2002
CARLETTI:" SIAMO NOMADI DA QUARANT'ANNI PERCHE' DOPO IL DOPO IL BUIO SIAMO SEMPRE RINATI
ROMA- Si sono rinnovati e si rinnovano ancora.
Dopo quarant'anni, caratterizzati da perdite forzate e cambiamenti improvvisi, i Nomadi sono sempre qui.Pronti a fare musica vera e a raccontare storie di vita vissuta. Quello che hanno sempre fatto e fanno oggi con AMORE CHE PRENDI AMORE CHE DAI, la loro ultima fatica.
Siamo molto soddisfatti di questo disco,dice Danilo Sacco,voce della band- a tal punto che quando l'abbiamo finito ci siamo detti: ma è un disco,fatto da noi? Il cd ,uscito in questi giorni,è composto di 10 brani e il singolo di lancio porta lo stesso titolo dell'album , che Sacco definisce"catartico e medicinale, perché abbiamo cercato di mettere insieme tanti strumenti,come trombe e violoncelli e ne sono venuti fuori colori e sensazioni che hanno rispecchiato i nostri viaggi".
Il gruppo,che si è esibito giovedì scorso a radio rai1, è stato applaudito anche da Red Ronnie, intervenuto in diretta :"uno dei primi dischi che ho comprato è Dio è morto. Loro erano diversi dalle altre band del movimento, dal vivo erano straordinari. E lo sono ancora oggi, perché sono una vera famiglia: quando sono in giro in tour, vanno a mangiare nei loro fan club. E questo dice tutto".
La parola poi passa a Beppe Carletti,colonna portante dei Nomadi,che non dimentica il passato: "dopo la scomparsa di Augusto,abbiamo vissuto un periodo davvero buio. E' stata la gente che ci ha spinto a cantare".
E il pubblico ancora canta, non dimentica, UN PUGNO DI SABBIA,UNA STORIA DA RACCONTARE, IO VAGABONDO e l'altra infinità di pezzi che restano indelebili nell'immaginario collettivo dell'Italia e non solo. Anche per i continui messaggi di pace e amore, perché come dice Carletti "la nomadite" è una malattia che fa bene a tutti.