Tratto da "la gazzetta di reggio" 18-02-02
Il raduno in memoria di Augusto Daolio
Il «Tributo» alla nazionale cantanti
Una folla in delirio nel nome di Augusto
Migliaia di persone a Novellara
per la grande festa dei Nomadi
NOVELLARA. Una giornata uggiosa e di pioggia non ha fermato ieri le migliaia di fans che da dieci anni e da ogni parte d'Italia si danno appuntamento a febbraio a Novellara per il Nomadincontro. A metà febbraio, perché è in questo mese che è nato Augusto; e Augusto, morto dieci anni fa, è ancora e sempre parte integrante del mito dei Nomadi e del popolo nomade. Come ogni anno, è stata festa grande, culminata con la consegna del Tributo ad Augusto e con il tradizionale concerto della band. Vittorio Ariosi
Già al mattino sono cominciati ad arrivare in tanti, in pullman, in caravan, in auto; molti erano a Novellara o sparsi nei vari alberghi della zona da sabato, per il primo dei due concerti. Ieri mattina i portici e i bar del paese sono stati gremiti da gruppi di giovani e meno giovani dagli accenti più disparati: veneti e calabresi, toscani ed emiliani, torinesi, romani e napoteletani, accolti dai novellaresi con la solita simpatia.
In tantissimi sono passati dal cimitero a redere omaggio alla tomba di Augusto, sommersa da fiori e tanti piccoli omaggi lasciati dai fans; poi si sono accalcati nella sala intitolata ai Nomadi, dov'era esposta la mostra fotografica «In tour con I Nomadi» di Sergio Grandi, e nella Rocca dei Gonzaga, nella sala civica intitolata ad Augusto, dov'era allestita una mostra di suoi dipinti e disegni inediti.
Alle 11 il teatro della Rocca si è riempito per la presentazione del libro di Beppe Carletti e Massimo Cotto, «Sempre Nomadi», seguita da un concerto di musiche sacre di Franco Simone. Per la prima volta i fans hanno potuto pranzare non solo in giro per ristoranti, pizzerie e bar, ma anche nel punto di ristoro allestito nella sala polivalente.
Nel primo pomeriggio è cominciato l'afflusso nel teatro tenda. Mentre la gente continuava a entrare, e intorno si ampliava a macchia d'olio la distesa delle auto in sosta, si sono esibiti sul palco tre gruppi emergenti: I Terramare (Parma), Valori Bollati (Venezia) e Cosmetica.
Alle 15.30 sono saliti sul palco Red Ronnie, Rosanna Fantuzzi, Beppe Carletti e il giornalista Fausto Pirito, per la consegna del decimo Tributo ad Augusto e per il taglio della torta per il decimo anniversario dell'ambito premio.
Infine si sono spente le luci e Red Ronnie ha chiamato sul palco loro, I Nomadi, accolti da un boato: Beppe, Danilo, Sergio, Massimo, Cico, Daniele. Ed è stato ancora una volta un momento magico, come ha detto Beppe Carletti, anche se per loro si ripete 150 volte all'anno: «Tu sali sul palco e vedi che la gente è sempre lì e aspetta te, come 40 anni fa». Hanno attaccato con «Il paese delle favole». Dopo una trentina di canzoni e tanti messaggi, hanno concluso con quello che da sempre è l'inno del popolo nomade, «Io vagabondo», cantato da migliaia di voci.