Nomadi primi in classifica dopo 40 anni di carriera

Roma, 17:37
"Questa mattina appena ho saputo che i Nomadi sono primi in classifica sono andato ad accendere un cero". Questa la prima considerazione di Beppe Carletti, leader strorico della band insieme al defunto Agusto Daoglio.
"Sono 39 anni che siamo in pista e nemmeno con brani che sono diventati i più popolari come 'Io vagabondo' o 'Dio è morto' questo era accaduto. Era ora che la fortuna ci baciasse dopo tanti anni di lavoro, ma anche di sofferenze! Noi siamo in Italia il gruppo più stakanovista con 150 concerti all'anno. Il contatto con migliaia di persone e suonare quasi tutte le sere è la nostra vita, ma essere primi in classifica sinceramente mi mancava e ne sono orgoglioso anche se fosse solo per una settimana".
Sull'album 'Amore che prendi, amore che dai' da questa settimana al top dell'hit parade, Carletti ha detto che "è davvero molto bello. E' sicuramente un disco di qualità; anche la critica (a volte molto critica con noi) se ne è accorta. Questo vuol dire - ha continuato - che il nostro lavoro, duro, costante, quasi da certosini, ha pagato. Il lungo tempo passato insieme a Daniele, Cico, Danilo, Massimo e Sergio in sala di registrazione ha permesso a tutti di dare il meglio di se stessi".
"Fino a pochi anni fa tutti mi dicevano 'se non vi trasferite a Roma o a Milano non avrete mai i risultati che sperate': rimanere tra le nebbie del Po invece ci ha portato bene. Un grazie di cuore - ha concluso - a tutti gli amici che in questi anni ci hanno seguito e spronato a continuare il nostro cammino anche quando non eravamo primi in classifica". (Red)
Sanremo ci rifiuta? Primi in classifica!
Rifiutati a Sanremo, ma primi in classifica. E' il "destino" dei nomadi, il gruppo musicale reggiano sulla scena italiana ormai da 39 anni. Eppure, come spiega beppe carletti, leader e fondatore della band, il no al Festival ha portato fortuna. "Forse" dice Carletti, "ma noi ormai ci abbiamo fatto il callo, non è la prima volta. I Nomadi non sono molto amati dai burocrati della tv, questo accade dai tempi di 'Dio è morto', quando la Rai censurava questo brano che invece veniva trasmesso dalla Radio Vaticana". "C'è chi dice che siamo vecchi, chi poco belli, chi troppo impegnati socialmente, ma noi ci rifacciamo con i nostri 150 concerti all'anno, e penso che per un musicista il contatto diretto con il pubblico sia la soddisfazione maggiore. C'è un'Italia che tutti i giorni vive, lavora, ascolta musica, va ai concerti che non sempre coincide con quello che si vede in tv".
Come ci si sente in vetta alle classifiche dopo 39 anni di carriera? "Sicuramente bene e un pò di fortuna non guasta, ma questo risultato è innanzitutto la conferma che il lavoro costante e la qualità prima o poi danno frutti. E poi l'album 'Amore che prendi amore che dai' è un prodotto di cui siamo convinti, è davvero un buon lavoro". (Red)


indietro