Grande successo ieri sera per il concerto dei Nomadi a Casalromano. I fan, arrivati ad ogni parte d'Italia per il tradizionale raduno, hanno cantato e ballato sulle note dei successi della storica band emiliana. Un teatro tenda stracolmo ha fatto da cornice a una serata indimenticabile dove alla musica si sono uniti i temi cari al gruppo ovvero solidarietà, fratellanza e impegno sociale.
Ma l'attesa per la band è iniziata già ieri mattina con un via vai di fan. E nel primo pomeriggio i parcheggi normalmente utilizzati ospitavano automobili con targhe da ogni parte d'Italia: da Messina a Perugia dalla Toscana al Veneto, dalla Liguria alla Svizzera e tutte con l'adesivo 'Nomadi'. Un'atmosfera quasi da sagra di paese con ambulanti e profumi di piadine e salsiccia. La perfetta organizzazione curata dagli Amici della musica e la presenza discreta ed efficace delle forze dell'ordine ha assicurato una buona assistenza anche diverse ore prima del concerto. Il popolo Nomade, con un entusiasmo che regge nel tempo e attualmente alimentato da messaggini telefonici e e-mail, si è dato appuntamento per il quattordicesimo raduno dei gruppi fan Nomadi. E Beppe Carletti, il veterano del gruppo musicale, si è incontrato con loro sotto il gazebo dove venivano offerte magliette e gadget. Alle 17 nella sala della biblioteca è stato presentato il libro Sempre Nomadi scritto da Beppe Carletti in collaborazione con Massimo Cotto. La sala era piena. Accolto con grande entusiasmo dai fan, Beppe Carletti ha risposto ampiamente alle domande sul nuovo libro che un rappresentante dell'associazione amici della musica gli ha posto nel corso dell'incontro.
E Beppe ha ripercorso la sua avventura musicale iniziata nel 1963 e bruscamente frenata nel 1992 dalla morte di Augusto Daolio, col quale è stato fondato il gruppo, e da quella di Dante Pergreffi, vittima di un incidente stradale. Beppe ha confessato la tensione che anima il gruppo prima di ogni concerto, ha parlato dei suoi rapporti con la religione dicendo che «non avrebbe senso parlare di Dio nelle nostre canzoni se noi non fossimo cristiani e non credessimo in lui». Di rincalzo don Marco ha parlato delle iniziative a favore degli emarginati, dei poveri e di solidarietà, amicizia e dei sentimenti che animano le canzoni dei Nomadi nelle quali si trova sempre «un invito alla speranza in un mondo migliore». È poco dopo è seguita nella chiesa parrocchiale una messa per ricordare nel decennale della morte Augusto e Dante. La messa è stata celebrata da don Marco Tenderini di Cernusco Lombardone in provincia di Lecco che da anni, con il concreto aiuto dei Nomadi, si dedica ad aiutare poveri ed emarginati, in particolare i bambini di strada del Brasile. La sua omelia, centrata sul Vangelo della domenica, ha messo in risalto il perdono, la condivisione, la pace. Ha invitato i molti presenti a pregare per il suo nuovo impegno come cappellano di 800 parrocchiani del carcere di Monza e per il recupero della salute del parroco di Casalromano don Learco Giuliani. Poi tutti alla biglietteria e ad occupare i posti sotto l'enorme teatro tenda che già venerdì sera aveva accolto oltre 2000 persone per lo spettacolo di Beppe Grillo. Infine, puntuale, l'atteso concerto dei Nomadi che, oltre al repertorio attuale, ha ripercorso i classici successi del passato nella lunga carriera di questo complesso iniziata nel 1963 e per nulla scalfita dal tempo.